Il prurito al cuoio capelluto è un problema diffuso e fastidioso ma fortunatamente è quasi sempre da ricollegarsi a condizioni cutanee localizzate, come dermatite seborroica o reazioni allergiche, solo di rado è la conseguenza di patologie più serie. Capire le cause del prurito è il primo passo verso la guarigione. Approfondiremo le più comuni e come risolverle in modo naturale nel corso di questo articolo.
Prurito al cuoio capelluto: cause più frequenti
Talvolta il prurito al cuoio capelluto è accompagnato da segni evidenti, come croste o desquamazione. Altre volte invece è solo prurito senza irritazione cutanea.
Diversi tipi di prurito per cause d’origine diverse.
Di seguito, una panoramica delle più frequenti.
1. Dermatite seborroica
La dermatite seborroica è una condizione cutanea scatenata da un eccesso di lieviti sulla pelle, a cui il corpo reagisce con una risposta infiammatoria caratterizzata da rossore, grosse scaglie di pelle bianco-giallastre che si staccano dal cuoio capelluto e prurito.
I lieviti sono normalmente presenti sullo scalpo e in altre zone del corpo ricoperte dai peli, ma quando si moltiplicano troppo, possono diventare problematici. Un lievito in particolare può essere il diretto responsabile della condizione e relativa “forfora”, il Malassezia furfur.
Il prurito della dermatite seborroica è intenso, e purtroppo grattarsi in modo eccessivo porta a estendere l’infiammazione, creando delle croste che possono infettarsi.
Le cause possono includere squilibri ormonali, stress, clima freddo, alimentazione e l’uso di prodotti per capelli irritanti.
2. Forfora
La forfora è la principale responsabile del prurito al cuoio capelluto. Molti confondono la dermatite seborroica con la forfora ma, sebbene abbiano tratti comuni, sono due problemi distinti e differenti nelle caratteristiche.
Al contrario della prima, la forfora è causata dalla naturale desquamazione delle cellule epiteliali dello scalpo e si presenta in piccole scaglie bianche. Non c’è irritazione associata, non c’è rossore né croste a rischio infezione, solo prurito e scaglie di pelle morta.
Sebbene l’alimentazione possa influire, la forfora secca è legata all’aridità del cuoio capelluto. La forfora grassa, invece, è dovuta a un eccesso di sebo e può essere la conseguenza della dermatite seborroica.
3. Shampoo e prodotti per capelli
Lo shampoo e gli altri prodotti per capelli che usiamo regolarmente potrebbero essere proprio la causa del prurito del cuoio capelluto. Cinque sono le possibili ragioni:
- Reazione allergica a uno o più ingredienti
- Formule aggressive
- Inadeguatezza del prodotto per il nostro cuoio capelluto
- Uso di troppi prodotti o ricambio troppo frequente degli stessi
- Temperatura dell’acqua troppo calda
La pelle (incluso il cuoio capelluto) è ricoperta da un film lipidico che fa da barriera protettiva. Quando usiamo un detergente o un altro prodotto di bellezza, possiamo alterare il suo equilibrio e creare reazioni che vanno dal prurito alle allergie. Purtroppo è un circolo vizioso perché alla comparsa dei sintomi, cerchiamo subito un altro prodotto “mirato” per risolvere il problema, attaccando di più la pelle, e peggiorando la condizione.
In questo caso risolvere è semplice: scegliere pochi prodotti, di alta qualità (che non è sempre sinonimo di “marchio famoso”) e consultare un allergologo o un dermatologo se il prurito non passa.
4. Allergie alimentari
Anche le allergie alimentari possono essere la causa del prurito al cuoio capelluto. In che modo? Scatenando una risposta infiammatoria nel corpo.
Quando mangiamo alimenti a cui siamo allergici, il sistema immunitario reagisce provocando l’infiammazione, che può manifestarsi in qualsiasi punto del corpo, incluso lo scalpo. Fra i sintomi classici: arrossamento e prurito.
La relazione fra allergie alimentari e prurito del cuoio capelluto può variare da persona a persona ma se si manifesta dopo aver mangiato, c’è un’alta probabilità che le due cose siano correlate, e la situazione andrà approfondita con un medico.
5. Malattie autoimmuni
Alcune malattie autoimmuni sono strettamente collegate al prurito del cuoio capelluto, come la psoriasi, caratterizzata dalla comparsa di zone della pelle arrossate, squamose, pruriginose e leggermente sollevate rispetto al resto della pelle.
La psoriasi è una condizione ereditaria ma gli esperti non sanno di preciso che cosa la provochi. È importante non sottovalutarla perché potrebbe peggiorare rapidamente. Chi ne soffre dovrebbe fare attenzione ai prodotti per l’igiene quotidiana e, in generale, alle sostanze con cui entra in contatto.
6. Pidocchi
I pidocchi non si prendono solo a scuola da bambini, questi piccoli ospiti sgraditi possono colonizzare anche i capelli degli adulti. È un mito da sfatare che amino i capelli sporchi, anzi, preferiscono uno scalpo sano e pulito.
A dare prurito è la loro saliva, che innesca una reazione allergica sulla pelle. L’irritazione può essere più o meno forte in base alla persona, alcuni potrebbero non sentire affatto l’impulso di grattarsi ma notare solo alcuni puntini bianchi, scambiandoli per forfora secca. Mentre invece sono le uova.
In caso di pidocchi servono trattamenti topici che uccidano gli infestatori, le larve e spazzino via le uova.
7. Funghi
Funghi come la tigna (Tinea capitis) e il Lichen planopilaris (LLP) possono causare infezioni sul cuoio capelluto e dare prurito intenso. La tigna si può insinuare nei follicoli e creare delle chiazze rotonde senza capelli, condizione nota come Alopecia areata. In genere si presenta come un rash sollevato, talvolta con puntini neri o piccoli bitorzoli.
Oltre ai capelli può colpire la barba e fra le dita dei piedi. I funghi possono proliferare nei tessuti morti dei capelli, delle unghie e anche in altre aree del corpo se l’ambiente è abbastanza ospitale. Hanno bisogno di umidità, per questo sono più diffusi in presenza di cattiva igiene personale o quando la pelle accumula sudore (ad esempio nelle scarpe).
La tigna è anche molto contagiosa. Può essere trasmessa da uomo ad animale e viceversa, oltre che da pettini, spazzole, cappelli o qualsiasi altro capo d’abbigliamento oppure oggetto con cui è entrato in contatto il fungo.
Il Lichen planopilaris è anch’esso un fungo e come tale ha lo stesso livello di contagiosità. Si manifesta con zone di alopecia e il prurito è particolarmente intenso.
Altre cause
Oltre alle principali cause che abbiamo appena esplorato, il prurito al cuoio capelluto può essere collegato ad alcuni problemi di salute:
- Acne
- Diabete
- Herpes zoster
- Allergie ai farmaci
- Cefalea
- Lupus
Detto questo, il fastidioso prurito potrebbe essere semplicemente la reazione di una pelle troppo sensibile e non avere nessuna connessione a patologie o condizioni cutanee.
Prurito al cuoio capelluto: sintomi
Il prurito al cuoio capelluto può essere solo fastidioso o anche doloroso. Grattarsi può dare sollievo, seppure in alcuni casi anche questo gesto può provocare dolore. I sintomi dipendono dalla causa che scatena il prurito stesso. In genere, i sintomi che accompagnano il prurito allo scalpo, sono:
- Alopecia
- Secchezza
- Pelle irritata
- Pustole purulente
- Desquamazione dello scalpo
- Rigonfiamenti
- Ferite o croste
- Bruciore o pizzicore
In alcuni casi si potrebbe evidenziare anche una leggera febbre che è da considerarsi conseguenza della condizione scatenante (come la tigna o l’infezione da dermatite seborroica).
Quando rivolgersi al medico?
Quando il prurito è persistente e si notano sintomi quali perdita di capelli, dolore, prurito intenso, pus, febbre o ferite, è meglio consultarsi con il proprio medico. Potrebbe trattarsi di pidocchi o di altre condizioni che non possono passare da sole, c’è bisogno di una visita per determinare causa e trattamento.
Generalmente la sola ispezione visiva del medico è sufficiente, solo in alcuni casi potrebbe indirizzarci verso un dermatologo o un allergologo. Quest’ultimo sarà importante nel caso di dermatite da contatto o prurito da allergie alimentari. Capendo quali sostanze ci provocano l’irritazione, basterà controllare bene le etichette.
Per altre condizioni, come la psoriasi o l’ipersensibilità cutanea, si dovranno apportare dei cambiamenti alle proprie abitudini. La pelle in questi casi non tollera sostanze aggressive, gli stessi profumi nei prodotti possono scatenare subito una reazione. Formule delicate, prive di profumazioni e allergeni eviteranno che la pelle si irriti e daranno sollievo da prurito e altri sintomi. Oltre a quelli per l’igiene e la cura della persona potrebbe essere necessario cambiare anche i prodotti per la pulizia (detersivi per il bucato in primis) ed evitare alcuni tessuti o materiali che entrano in contatto con la pelle.
Come eliminare il prurito al cuoio capelluto in modo naturale
Molti ingredienti naturali possono aiutare a combattere il prurito al cuoio capelluto sfruttando le proprietà della fitoterapia.
Ovviamente, sapere che cosa causa il prurito fa la differenza.
Alcuni degli ingredienti naturali da poter utilizzare, sono:
- Aloe vera
- Elicriso
- Melaleuca
- Olio essenziale di chiodi di garofano
- Olio essenziale di scorza di limone
- Camomilla
- Olio di cocco
- Calendula
- Olio essenziale di lavanda
Alcuni sono idratanti lenitivi naturali, altri offrono proprietà antimicotiche, antimicrobiche, antinfiammatorie, antibatteriche o seboregolatrici per combattere direttamente le cause del prurito.
Helirù Shampoo, il rimedio contro il prurito al cuoio capelluto di Dinamys
Fare impacchi con gli estratti o aggiungere qualche goccia di olio essenziale ai prodotti per capelli non è sempre la soluzione giusta. Il loro potere è indiscusso, ma è l’utilizzo inesperto a compromettere i risultati finali.
Gli oli essenziali sono estremamente concentrati e vanno pertanto diluiti in acqua o in basi vettore adatte. Troppe gocce, e la pelle potrebbe irritarsi ulteriormente. Troppo poche, e non ci sarà miglioramento.
Bisogna guardare il problema nella sua complessità: la pelle ci sta avvertendo di uno stato di sofferenza che ha una causa, dei sintomi e delle possibili conseguenze. Un solo rimedio naturale non può essere sufficiente. Dobbiamo indirizzare ogni singolo elemento con una combinazione di oli ed estratti che lavorino all’unisono supportandosi a vicenda.
Proprio quello che fa lo shampoo naturale Helirù di Dinamys, formulato con elicriso, acacia, olio essenziale di chiodi di garofano e scorza di limone. In che modo funziona?
- Elicriso: l’elicriso è una pianta dalle numerose proprietà, tutte utili contro il prurito del cuoio capelluto. È lenitivo, ottimo quindi per attenuare il prurito, inoltre è un antibatterico naturale in grado di combattere micosi e infezioni della pelle (come nel caso del prurito da dermatite seborroica). È anche un ottimo agente seboregolatore, adatto a chi soffre di cute grassa per eliminare la forfora e ripristinare l’equilibrio naturale del derma.
- Acacia: l’acacia è idratante ed emolliente. Riduce il prurito lenendo il rossore e aggiungendo umidità alla cute secca. Grazie alle sue proprietà cicatrizzanti, favorisce la guarigione della pelle danneggiata dalla condizione o dall’eccessivo grattarsi.
- Olio essenziale di chiodi di garofano: l’olio essenziale di chiodi di garofano è un antimicotico naturale. Sulla pelle, combatte le micosi e le infezioni, eliminando alla radice le cause del prurito.
- Olio essenziale di scorza di limone: antisettico e seboregolatore, l’olio essenziale di scorza di limone elimina il prurito evitando la proliferazione di germi e l’infestazione dei parassiti. Favorisce inoltre la cicatrizzazione dei tessuti danneggiati e rafforza il cuoio capelluto grazie alla ricca concentrazione di vitamine.
- Rusco: il rusco ha proprietà astringenti, vasoprotettrici e antiedemigene, rinforza i capillari e la circolazione del sangue.
Lo shampoo Helirù di Dinamys è adatto a chi soffre di dermatiti, cute irritata, eccesso di sebo, forfora grassa o secca. Elimina il prurito già dal primo lavaggio lenendo lo scalpo, e tratta le cause scatenanti grazie ai principi attivi delle piante officinali. Usato regolarmente come unico prodotto per la detersione dei capelli, disintossica la cute e dona alla chioma una lucentezza straordinaria.